martedì 22 agosto 2017

Mika e la dislessia


 
Alba, 23 novembre 2015 - Mika testimonial di "Come pesci sugli alberi", un convegno sui disturbi specifici legati all'apprendimento. Tra questi la dislessia, la difficoltà nel riuscire a leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente. L'associazione italiana dislessia stima che ne sia affetto almeno un alunno per classe. E ad Alba, oggi, professori, esperti e letterati si sono riuniti per parlare proprio di questo problema, soprattutto in relazione all'organizzazione della didattica nelle scuole. Infatti, la dislessia in sé non è un vero e proprio handicap, chi ce l'ha è comunque dotato di altri talenti, di solito più artistici, creativi, visivi. Ma fa vivere veramente male il periodo scolastico, visto che il sistema di istruzione è generalmente improntato su delle discipline problematiche per un dislessico. Ed è su questo che il cantante pop inglese, nato in Libano, nonché ormai da un paio di anni giudice di X Factor Italia, ha portato la sua esperienza. Mika, infatti, non ha mai fatto segreto di aver avuto problemi a scuola a causa di una forma di dislessia che tutt'ora gli impedisce di leggere gli spartiti musicali. 
Questo il video-messaggio preparato per l'occasione: 


 




Ognuno è "diverso"


“Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che suona la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che al mondo esistono solo i primi violini...” (D. Pennac, Diario di scuola, 2007)